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Manifestazione di fine anno scolastico Scuola Secondaria di I grado Cleto: “ Il matrimonio di una volta”

 

Suggestiva recita di fine anno nel centro storico di Cleto dove gli alunni della scuola secondaria di I grado, in collaborazione con i docenti, il personale Ata, i genitori, l’ associazione “La Piazza”, il servizio civile, hanno messo in scena una cerimonia nuziale d’altri tempi, rispolverando usi, costumi e tradizioni ormai dimenticati e ignorati dalle nuove generazioni. L’idea è nata proprio dall’ esigenza di far conoscere ai nostri giovani le radici culturali del territorio di appartenenza al fine di rinsaldare la propria identità sociale e culturale.

L’evolversi veloce della società determina spesso la dispersione del patrimonio storico e andare alla ricerca delle proprie origini e del proprio comune passato, significa stimolare, oltre al senso di appartenenza, anche il rispetto per la propria terra e per la propria cultura. I nostri alunni sono stati così veicolati verso la ricerca di fonti e di notizie storiche  sull’ argomento al fine di realizzare una drammatizzazione sul territorio che coinvolgesse  tutto il paese. Gli stessi hanno così avuto modo di constatare come oggi il fidanzamento e il matrimonio tra due giovani avvengono con modalità del tutto differenti da quelle degli inizi del Novecento perché un tempo si dovevano rispettare vincoli e regole ben precise, rigide ed inoppugnabili.

La drammatizzazione ha inizio con l’ incontro “Ara funtana” dei due giovani: un incrocio di sguardi, un’ intesa muta e incomincia il corteggiamento da parte di lui. Suggestiva la serenata con la chitarra sotto la finestra dell’ innamorata che, se al mattino portava in casa il “tronchetto” depositato dal giovane davanti all’uscio, voleva dire che ricambiava il suo amore. Non era permesso tuttavia alla giovane di accettare subito la corte perché era necessario aspettare l’intervento di un intermediario che facesse da tramite tra le due famiglie, il cosiddetto “mbasciaturu”. Condotte le formalità tra le famiglie che si mettevano anche d’accordo sulla “dote”, a pochi giorni dalla data fissata per le nozze, si trasportavano i “panni”, cioè il corredo, dalla casa della sposa a quella della futura coppia. Così un gruppo di alunne e di mamme, in abiti d’epoca, hanno trasportato con delle ceste portate abilmente sul capo, il corredo della sposa, capi originali gentilmente messi a disposizione da parenti e amici degli alunni. Finalmente giunge il grande giorno e la sposa esce dalla propria casa in abito nuziale, anche  questo originale, risalente alla prima metà del Novecento. Di un delicato colore écru, aveva delle balze fissate con roselline dello stesso tessuto. Un lungo strascico in velo impreziosiva il vestito. Lo sposo, anche lui agghindato secondo i costumi dell’epoca, attendeva la futura sposa sull’uscio di casa per avviarsi  insieme verso la Chiesa, seguiti da un lungo corteo.

Dopo la funzione religiosa gli sposi e gli invitati hanno festeggiato insieme ai convenuti con canti e balli tradizionali finché non si è dato inizio al banchetto nuziale. Come da tradizione il menù comprendeva gli immancabili ziti, la pasta riservata ai giorni di festa, il maiale arrosto con le patate. A chiudere il banchetto i dolci tradizionali fatti in casa. Il Dirigente Scolastico professoressa Caterina Policicchio presente all’evento, ha espresso la sua soddisfazione ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione e alla buona riuscita dello stesso, auspicando iniziative simili per l’anno a venire. Si è complimentata in particolar modo con gli alunni che hanno saputo calarsi bene nei ruoli loro assegnati e ha ribadito che è necessario che oggi la scuola interagisca col territorio perché non resti cellula avulsa dal tessuto culturale e sociale cui appartiene. La professoressa Vincenza Candelieri ha a sua volta ringraziato tutti coloro che hanno collaborato e ha sottolineato l’entusiasmo e l’interesse  dimostrato dagli alunni nella realizzazione della drammatizzazione. Suggestiva l’atmosfera dello splendido centro storico di Cleto che con i suoi vicoli stretti, gli archi e gli edifici antichi ha contribuito a creare una  scenografia d’altri tempi trasportandoci come per incanto in un’epoca lontana  e affascinante.

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